Valle dei templi
Nella Valle dei Templi, costruita nel 581 a.C dagli abitanti di Gela (che a sua volta erano originari delle isole di Rodi e Creta) e dichiarata dall’Unesco, nel 1997, “patrimonio mondiale dell’umanità”, tra ulivi centenari e mandorli, si trova uno dei maggiori complessi archeologici del Mediterraneo. Il parco, ampio circa 1300 ettari, conserva i resti dell’antica città di Akragas e il territorio ad essa circostante, sino al mare. Akragas era una delle più importanti colonie greche della Sicilia.
La colonia negli ultimi decenni del VI secolo a.C fu circondata da una poderosa cinta muraria lunga 12 km e dotata di 9 porte, raggiungendo fama e potenza sotto il tiranno Terone, ma soprattutto durante gli anni della democrazia instaurata dal filosofo akragantino Empedocle. Nel 406 a.C Akragas fu distrutta. Durante le guerre puniche fu base dei Cartaginesi contro i Romani che, nel 210 a.C, la conquistarono e ne mutarono il nome in Agrigentum. La Valle dei Templi di Agrigento è un’imponente testimonianza della Magna Grecia in Sicilia. E’ lungo un crinale, chiamato impropriamente “valle” e nella zona più a sud, che vennero eretti numerosi templi per testimoniare la prosperità della città. Incendiati dai Cartaginesi nel 406 a.C, vengono restaurati dai Romani (I secolo a.C) che rispettano l’originale stile dorico. Il loro crollo fu determinato da eventi sismici o dalla furia distruttrice dei cristiani avallati da un editto dell’imperatore d’Oriente Teodosio (IV sec). Tutti gli edifici sono orientati verso est per rispettare il criterio classico ( greco e romano) che prevedeva che l’ingresso alla cella ospitante la statua della divinità fosse illuminato dal sole nascente, fonte e principio di vita.